24/04/07

1977

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Guardo le stelle pallide,
sopra i monti.
La luna piena
rischiara un cielo azzurrino,
e i pini dondolano silenziosi
nel vento.
Sto sognando ? Ma si apre
lenta, profonda, la voce del mio cuore
e le stelle, i monti, la luna,
credono di sognarmi.

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Viene sempre un momento,
la sera, in cui il nostro cuore
si ferma ad ascoltare:
è il sole che tramonta.
Ma a poco a poco
torniamo a sorridere:
la notte ha acceso
le sue stelle.

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Per te ho rinunciato
ai sogni della mia giovinezza,
per te sono diventato uomo.
Nel deserto della notte
la tua voce
è acqua che scorre,
il tuo corpo
oblio.

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Sospendi il tempo,
dimentica, ascolta.
Il domani è l'alba
senza fine,
il passato la notte
senza stelle.
Sospendi il tempo.

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Le dita della mano
si muovono, un gesto:
lo sfiorare di un seno.
Le dita sono ferme,
ma quel gesto rimane:
ricordo tattile.

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Testamento

Lascio il sole,
con le sue albe di infinita speranza,
i suoi mezzogiorni di sudore,
i suoi tramonti di antichi ricordi;
lo lascio ai ciechi
che di notte sognano la luce.
Lascio la terra,
con le sue mille cicatrici di dolore,
e i seni gonfi di vita,
la lascio a chi non ha mani per scavarla
e lacrime da regalare.
Lascio l'acqua
con il suo eterno scorrere,
a chi ha sete di morte.
Lascio l'amore a chi vive in un bozzolo
e non sa di essere farfalla.
Lascio il fuoco a chi non conosce
il dolore, e vive senza essere mai nato.
Lascio la vita ai morti,
perché l'hanno perduta per sempre

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Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se nessuno ti porta
parole fatte di erba,
e raggi di sole imprigionati
nelle mani.
Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se un sorriso che credi tuo
è solo un gabbiano
che vola senza meta.
Non puoi capire
cosa vuol dire amore,
se un giorno, alzandoti
da un letto disfatto,
non trovi due occhi pieni
di musica,
e di sogni.

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E' tardi per tornare indietro,
mi sento come un fiume
che si avvicina al mare,
e sogna ancora la fresca sorgente
di una volta.
E' tardi, le rive passate sono ormai
lontane e già mi arriva
l'odore del sale.
L'acqua scorre sempre più calma
e a poco a poco svanisce
la paura di diventare libero.
Un gabbiano mi sorvola
veloce, e mi saluta.

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Come una bianca statua
dai lineamenti antichi, siedi.
Qualcosa di fiero è nei
tuoi occhi senza speranza.
Guardo i piccoli segni blu
sul tuo braccio, e sento
l'eroina scorrerti nelle vene.
Vorrei risvegliare la scintilla
di un amore puro, perduto
nel tempo;
di quando eri bambina
e giocavi felice,
ma una grande ombra
è scesa sui tuoi occhi:
l'ombra della vita.
Sembri un pallido
fiore malato,
bellissimo,
nel suo ultimo giorno.

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Giocavi con un bambino,
un colloquio segreto
si stringeva fra i suoi occhi grandi
ed ingenui e i tuoi,
così dolci e già vecchi.
Tu che ti droghi e vivi
in un tuo mondo,
perché non hai saputo
amare il mondo, per un attimo,
forse, hai toccato la vita,
rispondendo al suo sorriso.
Com'eri bella,
sola col tuo bambino,
com'eri vera;
ma poi ti sei alzata
e con i tuoi amici
sei andata via, di nuovo persa.

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Ora so come ti chiami : Barbara.
Ho perso la gioia di sentirti infinita,
un volto senza nome,
ora so come ti chiami
e Barbara ha rubato i tuoi occhi.
E' come se avessi avuto davanti
un panorama immenso:
distese all'orizzonte, boschi,
corsi d'acqua.
Il mio occhio vagava assorto,
senza soffermarsi, senza vedere.
Ora il fiume scorre
su bianchi ciottoli,
l'erba ha mille fiori colorati,
una stradina è spuntata dal nulla.
Quel sentimento indefinito
di felicità è svanito,
e mi sei più vicina,
sebbene ti abbia perduta.

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Ho comprato un quaderno
e come il vento
raccolgo le cose che volano:
se ho fortuna
una foglia, risa allegre,
lo sguardo di una sconosciuta.

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Com'eri piccola
seduta su quel gradino,
sotto un grande arco.
Leggevi assorta,
senza accorgerti
che era caduta la pioggia.

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I tuoi occhi piangono
senza lacrime,
la mano nervosa
dalle unghie consumate,
il sorriso
come un fiore senz'acqua.
Hai voglia di dirmi ti amo, ma
non l'hai mai detto.
Il mistero della tua voce stupenda,
il mistero del tuo amore, muto,
come il richiamo del mare
nella notte senza vento.
La tristezza di un tramonto
fra montagne pensierose,
o forse l'attesa della vendetta.

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